Dichiarazioni del Segretario Generale Provinciale Antonio Digregorio
Ci risiamo!! Come se il SIULP di Taranto, non fosse così esperto da non capire che qualcuno al Dipartimento della P.S. non ne stia approfittando del vuoto dell’esecutivo di Governo, in cui, a breve dovranno essere nominati i nuovi ministri e tra questi anche il Ministro dell’Interno.
A pensar male si fa peccato? Forse, ma come per magia si riaprono i cassetti da cui salta fuori un piano-bozza di un decreto, già propinato a febbraio dello scorso anno, sebbene congelato che sarà discusso lunedì prossimo a Roma con i sindacati maggioritari e i vertici. Il Capo della Polizia, intende mandare avanti il progetto di chiusura di molti posti di Polizia e l’imperturbabile intenzione è sempre quella di dismettere la Polizia di Frontiera di Taranto, ma nella lista dei posti di frontiera figurano anche La Spezia, Gioia Tauro, Parma e il traforo San Gran Bernardo.
Ora come ora, non è certo una buona idea chiudere i presidi giacché si percepisce una minore sicurezza sul territorio. Come se fosse questo l’argomento prioritario in un momento, in cui, siamo ancora alle prese con la grande emergenza della pandemia. Ci sarebbe altro a cui pensare in effetti, ecco perché non condivideremo mai le scelte del Dipartimento.
Siamo sul pezzo dagli inizi di questa vicenda e in una traversata solitaria, stiamo ancora avversando le intemperie. Ricordiamo ancora la prima grossa assemblea promossa dal Siulp alla quale parteciparono tutti i colleghi dello Scalo, poi, purtroppo la pandemia ha reso difficili le cose.
Peccato che molti di voi, sembrano assopiti da altri pensieri: di fatto ci è un pò mancato il vostro apporto, ma pazienza, non sempre le cose vanno di pari passo, sebbene il tempo è galantuomo e ognuno saprà riconoscere l’impegno profuso. Avremmo voluto al nostro fianco anche le altre sigle, invece inspiegabilmente nessuno si è offerto e ci ha creduto. Siamo pronti ad essere smentiti, si faccia avanti chi come noi, stà smuovendo mari e monti pur di raggiungere anche il più piccolo dei risultati, pur sapendo che siamo il granello di sabbia a fronte di una grande montagna.
Ma il consuntivo del Siulp Jonico è questo e abbiamo instancabilmente prodotto 12 note sindacali (altrettanti note stampa) dirette a: Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Ministro dell’Interno Lamorgese, Vice Ministro degli Interni Matteo Mauri, Sen. Mario Turco – Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (che per noi ha istituzionalmente interloquito direttamente con il Ministro Lamorgese), On. Matteo Salvini, On. Ubaldo Pagano membro della Commissione Bilancio del Parlamento, il primo a formulare una interrogazione parlamentare, (la prima delle 4 interrogazioni bipartisan svolte da vari esponenti politici), Onorevoli Jonici, Presidente Regione Michele Emiliano, esponenti del Consiglio Regionale, Presidente della Provincia di Taranto, Sindaco di Taranto e diversi Consiglieri, Presidente dell’Autorità Portuale Sergio Prete. E’ tutto agli atti (vedasi cartella su www.siulptaranto.it).
Ecco perché NON prenderemo mai pace rispetto a questa drastica decisione che mal si concilia con tutti i processi di trasformazione e di rilancio del nostro Capoluogo, una decisione che non porta alcun beneficio alla comunità, a maggior ragione quando di mezzo c’è un Capoluogo così importante di 200 mila abitanti, geograficamente strategico per il Mediterraneo, a vocazione industriale con il Porto in via di espansione e che proprio dal mare trae le sue maggiori ispirazioni.
Il territorio che subisce tale decisione, soggiace anche ad una recessione del sistema sicurezza sebbene chi la determina, vuol farci credere che alla base di tali scelte, vi sono altre necessità e si giustifica dietro l’alibi di una improbabile “improduttività” di quell’Ufficio. Ma si sa, i dati si leggono a seconda di come si vogliono leggere ed intrepretare.
Di vero c’è invece che il Centro, non ha alcuna cognizione diretta o reale del territorio poiché non lo vive in prima persona; non ci si rende conto di come si stia sostenendo il rilancio e lo sviluppo dell’economia di una città che oggi è considerata il volano del Mediterraneo e che si candida a “Capitale italiana del mare e dello sviluppo”.
Le decisioni sembrerebbero basarsi solo dall’analisi di alcuni dati riportati su carta e dei pareri manageriali (del Questore in primis ma anche dei dirigenti compartimentali) che figuriamoci se saranno mai contrari alle indicazioni fornite dal Dipartimento. Ed è anche naturale se vogliamo.
Il tutto condito dall’assordante silenzio delle altre istituzioni e delle autorità politiche locali e regionali che non affrontano – sebbene sollecitati dal SIULP Jonico – il grande e delicato tema della sicurezza. A parole difendono il territorio ma poi nei fatti mostrano un atteggiamento di neutralità se non di distanza, tranne qualche caso a parte.
Il SIULP di Taranto, continuerà a mantenere un atteggiamento critico e a prendere le distanze da tale decisione e anzi si unisce alla delusione di tutti quei 26 colleghi che dopo aver messo a disposizione per lunghi anni la loro professionalità in un settore così peculiare e svolto con dedizione il proprio lavoro, ancor ora non si capacitano rispetto alla decisione di sopprimere il loro Ufficio e per niente affatto si rassegnano all’idea. Ma figuriamoci se il Dipartimento della P.S., si metterà mai a considerare l’aspetto anche umano della vicenda ed i disagi provocati.
La verità è un’altra; analisi, pianificazione e programmazione preventiva soprattutto in termini di risorse umane, è questo lo sforzo che si sarebbe dovuto compiere già diverso tempo fa, soprattutto per quanto attiene le Specialità ovunque “massacrate”, e invece si rende spianata la strada ai radicali processi di revisione del bene pubblico. Un fallimento insomma, almeno noi lo percepiamo in questo modo. Di questo passo, cosa si offrirà ai cittadini in ordine al mantenimento della pubblica sicurezza? Allora perché non dare continuità al progetto? Perché non si sopprimono anche i Compartimenti? Questa sarebbe ad esempio una buona opera di razionalizzazione dei presidi di Polizia e non altre!! L’Arma dei Carabinieri dimostra più lungimiranza: da noi chiudono, da loro aprono e si espandono. Taglio di mani e gambe per noi, neanche una limatina di unghie per loro!! Bella figuraccia!!
Nel frattempo, abbiamo inviato le nostre esaustive osservazioni alla Segreteria Nazionale, prima che il decreto venga trasmesso alla Corte dei Conti per la sua registrazione. Se le competenze passeranno nella giurisdizione del Questore, dal punto di vista logistico abbiamo suggerito di mantenere la sede nell’area portuale (proprietà demaniale con concessione a titolo gratuito) con trasformazione in Commissariato di P.S. – Scalo Marittimo di Taranto. Si potrà evitare il trasferimento presso la Questura di Taranto che è diametralmente opposta allo Scalo, situata a parecchi chilometri e in questo modo si potrebbe evitare anche l’enorme esborso relativo alle spese di trasloco; ci dicono che è di parecchi e parecchi zeri, cifre importanti che vorremmo tanto notificare alla Corte contabile, quanto meno metterla a conoscenza. “Che Dio ci aiuti”.
Taranto, 11 febbraio 2021