Per fare una riforma moderna, efficace ed efficiente del modello della sicurezza, che eviti duplicazioni e sovrapposizioni come quelle che vi sono oggi, occorre urgentemente una legge delega per un riordino complessivo del modello che consenta, non la chiusura indiscriminata di centinaia di uffici di polizia, ma una revisione dell’intero sistema attraverso un percorso che conferisca un nuovo e ulteriore impulso ad un disegno innovativo che, sia sotto il profilo dell’organizzazione (immobili, presidi, mezzi strumentali, tecnologie, semplificazioni) sia di un maggiore coordinamento tra le Forze di polizia, proietti negli anni a venire un modello efficiente capace di rendere ancora più cogente il diritto alla sicurezza e di sostenere i delicati processi riformatori, oltre le sfide della globalizzazione come l’immigrazione e la completa integrazione con l’Europa, che attendono l’Italia.
Ciò in considerazione del fatto che la sicurezza non è un costo di sistema ma deve essere considerata fattore moltiplicatore del benessere e, quindi, anche del rilancio economico del Paese.
Lo dichiara Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP, commentando quanto detto dal premier Renzi questa mattina nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico alla scuola superiore di polizia.
Ha ragione Renzi quando dichiara che anche il comparto sicurezza non potrà essere immune dal processo riformatore in atto nella P.A. e che, spesso, mancano da parte delle Autorità e delle Istituzioni dei gesti, anche piccoli, di attenzione nei confronti delle Forze dell’ordine – prosegue Romano – ma il processo riformatore della sicurezza non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane in modo da alimentare la motivazione attraverso processi che diano pieno riconoscimento alle funzioni e alla specificità.
In tale direzione, infatti, il fattore risorse umane gioca un ruolo peculiare e centrale; ecco perché occorre sviluppare una visione di medio –lungo termine che inverta la crescita dell’età media, con un’oculata e straordinaria previsione di reclutamento, incominciando da coloro che hanno già superato il concorso anche se non sono stati assunti per i limiti di bilancio, e con nuovi modelli di carriere che favoriscano responsabilità, dinamicità ma anche efficienza ed efficacia.
Queste premesse, conclude Romano, insieme all’unificazione dei centri di spesa e delle funzioni dei reparti speciali, all’istituzione della sala operativa unica per tutte le forze in campo e al riposizionamento dei presidi in modo sinergico evitando duplicazioni, sono le condizioni imprescindibili per effettuare una riforma che, nel rispetto della storia, delle tradizioni e dei valori che ogni Forza esprime, possono garantire un’effettiva ed efficiente riforma del modello senza intaccare il diritto di sicurezza dei cittadini e il livello di democrazia del nostro Paese.
Parlare solo di accorpamenti dei vari Corpi senza intervenire sulle questioni evidenziate, può essere foriero solo di un abbassamento dei livelli di sicurezza e di demotivazione di chi quotidianamente si sacrifica per 1300 euro al mese per garantire la difesa delle Istituzioni democratiche e la sicurezza della collettività.
Lanci di Agenzia
SICUREZZA: SIULP, LEGGE DELEGA PER RIFORMA COMPLESSIVA DEL SETTORE
Roma, 17 mar. (AdnKronos) – “Per fare una riforma moderna, efficace ed efficiente del modello della sicurezza, che eviti duplicazioni e sovrapposizioni come quelle che vi sono oggi, occorre urgentemente una legge delega per un riordino complessivo del modello che consenta non la chiusura indiscriminata di centinaia di uffici di polizia ma una revisione dell’intero sistema”. E’ quanto afferma il segretario generale del Siulp, sindacato di polizia, Felice Romano.
Commentando le dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico alla Scuola superiore di Polizia, il segretario Siulp sostiene che “ha ragione Renzi quando dichiara che anche il comparto sicurezza non potrà essere immune dal processo riformatore in atto nella pubblica amministrazione e che spesso mancano da parte delle autorità e delle istituzioni dei gesti, anche piccoli, di attenzione nei confronti delle forze dell’ordine”.
Ma “il processo riformatore della sicurezza – avverte Felice Romano – non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane, in modo da alimentare la motivazione attraverso processi che diano pieno riconoscimento alle funzioni e alla specificità”.
Sicurezza: Siulp,ok Renzi su riforma se si valorizza persone
(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “Per fare una riforma moderna, efficace ed efficiente del modello della sicurezza, che eviti duplicazioni e sovrapposizioni come quelle che vi sono oggi, occorre urgentemente una legge delega per un riordino complessivo del modello che consenta, non la chiusura indiscriminata di centinaia di uffici di polizia, ma una revisione dell’intero sistema attraverso un percorso che conferisca un nuovo e ulteriore impulso ad un disegno innovativo che, sia sotto il profilo dell’organizzazione (immobili, presidi, mezzi strumentali, tecnologie, semplificazioni) sia di un maggiore coordinamento tra le Forze di polizia, proietti negli anni a venire un modello efficiente capace di rendere ancora più cogente il diritto alla sicurezza e di sostenere i delicati processi riformatori, oltre le sfide della globalizzazione come l’immigrazione e la completa integrazione con l’Europa, che attendono l’Italia”. Lo dichiara Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, commentando quanto detto dal premier Renzi questa mattina nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico alla scuola superiore di polizia. “Ha ragione Renzi quando dichiara che anche il comparto sicurezza non potrà essere immune dal processo riformatore in atto nella P.A. e che, spesso, mancano da parte delle Autorità e delle Istituzioni dei gesti, anche piccoli, di attenzione nei confronti delle Forze dell’ordine – prosegue Romano – ma il processo riformatore della sicurezza non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane in modo da alimentare la motivazione attraverso processi che diano pieno riconoscimento alle funzioni e alla specificità. In tale direzione, infatti, il fattore risorse umane gioca un ruolo peculiare e centrale; ecco perché occorre sviluppare una visione di medio -lungo termine che inverta la crescita dell’età media, con un’oculata e straordinaria previsione di reclutamento, incominciando da coloro che hanno già superato il concorso anche se non sono stati assunti per i limiti di bilancio, e con nuovi modelli di carriere che favoriscano responsabilità, dinamicità ma anche efficienza ed efficacia”.