Nel ribadire la comune volontà di non arrestare il processo riformatore, non si può prescindere dall’esigenza di vederlo attuato attraverso scelte ispirate ai principi di trasparenza, logicità ed efficacia dei risultati in termini di incremento di efficienza del sistema e risparmio della spesa. In tal caso ringraziamo il Presidente Mattarella per aver rammentato che la sicurezza, al pari della salute e dell’istruzione è una funzione irrinunciabile dello stato democratico, che garantisce i diritti dei cittadini ed i processi democratici delle istituzioni, evidenziandone così il carattere civile degli ordinamenti delle forze di polizia.
Per tali ragioni, non si comprende davvero come la razionalizzazione del Comparto sicurezza e del sistema sicurezza possa essere attuata attraverso l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri che, come noto, è la quarta forza armata a cui sono attribuiti tra l’altro compiti di polizia a competenza generale, ausiliari e permanenti.
Lo affermano i segretari generali del SIULP, SIAP/ANFP, SILPCGIL, UGL e UIL Polizia che rappresentano percentualmente la stragrande maggioranza dei lavoratori della Polizia di
Stato. Appare evidente, affermano i sindacati, che questo progetto può essere giustificato attraverso la politica riformatrice, senza peraltro considerare la rimilitarizzazione di importanti funzioni affidate alle forze di Polizia, comprimendo così i diritti di libertà dei cittadini e dei lavoratori del Corpo Forestale dello Stato cui sarebbe sottratto un vitale e consolidato patrimonio di diritti individuali e collettivi.
Per queste ragioni, aggiungono, invitiamo il Presidente del Consiglio a chiarire che l’obiettivo del Governo sia quello della riduzione delle forze di Polizia e non certamente quello della rimilitarizzazione della funzione di polizia con l’attribuzione di inedite competenze alla quarta forza armata.
In tal senso i Sindacati di Polizia lanciamo l’allarme al Parlamento invitando tutti i Parlamentari a presentare interrogazioni al Governo per scongiurare che questioni strategiche e vitali per l’equilibrio del sistema vengano affrontate e risolte in sordina o subordinate ad interessi di cui si sconosce il grado e la natura.
E’ ovvio, concludono i sindacati, che rispetto alla eventuale persistenza di un atteggiamento di silente indifferenza, sarà necessario ricorrere a strumenti più incisivi di sensibilizzazione, compresa la possibilità di indire lo stato di agitazione contro il tentativo di spostare indietro le lancette della storia e riportare il Paese a prima degli anni 70, conculcando i diritti dei cittadini e di una parte significativa dei lavoratori del comparto sicurezza.
Lanci agenzia
SICUREZZA: SINDACATI PS, NO A RIMILITARIZZAZIONE FUNZIONI
Roma, 15 ott. (AdnKronos) – “Nel ribadire la comune volontà di non arrestare il processo riformatore, non si può prescindere dall’esigenza di vederlo attuato attraverso scelte ispirate ai principi di trasparenza, logicità ed efficacia dei risultati in termini di incremento di efficienza del sistema e risparmio della spesa. In tal caso ringraziamo il Presidente Mattarella per aver rammentato che la sicurezza, al pari della salute e dell’istruzione è una funzione irrinunciabile dello stato democratico, che garantisce i diritti dei cittadini ed i processi democratici delle istituzioni, evidenziandone così il carattere civile degli ordinamenti delle forze di polizia”. Lo affermano i segretari generali del Siulp, Siap, Silp Cgil, Ugl e Uil polizia.
“Per tali ragioni -continuano- non si comprende davvero come la razionalizzazione del Comparto sicurezza e del sistema sicurezza possa essere attuata attraverso l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri che, come noto, è la quarta forza armata a cui sono attribuiti tra l’altro compiti di polizia a competenza generale, ausiliari e permanenti”.
“Appare evidente -affermano i sindacati- che questo progetto può essere giustificato attraverso la politica riformatrice, senza peraltro considerare la rimilitarizzazione di importanti funzioni affidate alle forze di Polizia, comprimendo così i diritti di libertà dei cittadini e dei lavoratori del Corpo Forestale dello Stato cui sarebbe sottratto un vitale e consolidato patrimonio di diritti individuali e collettivi.
I sindacati di polizia invitano quindi il Presidente del Consiglio “a chiarire che l’obiettivo del Governo sia quello della riduzione delle forze di Polizia e non certamente quello della rimilitarizzazione della funzione di polizia con l’attribuzione di inedite competenze alla quarta forza armata”.
I sindacati invitano poi “tutti i Parlamentari a presentare interrogazioni al Governo per scongiurare che questioni strategiche e vitali per l’equilibrio del sistema vengano affrontate e risolte in sordina o subordinate ad interessi di cui si sconosce il grado e la natura”.
“E’ ovvio -concludono i sindacati- che rispetto alla eventuale persistenza di un atteggiamento di silente indifferenza, sarà necessario ricorrere a strumenti più incisivi di sensibilizzazione, compresa la possibilità di indire lo stato di agitazione contro il tentativo di spostare indietro le lancette della storia e riportare il Paese a prima degli anni 70, conculcando i diritti dei cittadini e di una parte significativa dei lavoratori del comparto sicurezza”.