Abbiamo infine raggiunto il nostro obiettivo, per il quale tanto avevamo lavorato: come avevamo detto sin dall’inizio della fase finale del concorso e rimarcato nel corso della prima riunione destinata a delineare le modalità di svolgimento del corso, riteniamo sarebbe del tutto illogico e senz’altro contraddittorio che, al termine di una procedura eccezionale e straordinaria come il maxiconcorso, per le assegnazioni di fine corso si possano invece seguire le regole ordinarie.
Fin dall’inizio abbiamo chiesto che i vincitori della procedura riservata agli assistenti capo potessero conservare anche l’ufficio e non solo la sede di servizio e già nel documento consegnato da questo cartello nella mattinata di ieri ai vertici della Direzione centrale per le risorse umane avevamo espresso tutta la nostra contrarietà a soluzioni che chiudevano qualsiasi prospettiva di conservare la sede ad assistenti ed agenti.
Infatti, nonostante il bando garantisca il rientro in sede solo agli assistenti capo, abbiamo ottenuto dall’Amministrazione l’impegno a fare ogni possibile sforzo per garantire la sede anche ad assistenti ed agenti, per evitare di aggravare il forte danno da loro subito per non aver rivestito la qualifica e non aver percepito la relativa retribuzione per molti anni, con evidente e pesante riflesso negativo anche sul piano previdenziale
Oggi l’Amministrazione ha spiegato in dettaglio tutti gli accorgimenti che, nel corso dell’ultimo mese, ha studiato ed intende adottare affinché si possa giungere ad un risultato che possa centrare questo obiettivo. Di questo impegno non possiamo che dare atto al Dipartimento della pubblica sicurezza ed in particolare alla Direzione centrale per le risorse umane ed in particolare al Servizio sovrintendenti, assistenti ed agenti.
Va detto che i problemi da risolvere sono ancora parecchi, ma oggi era evidente la volontà politica di convergere su questo risultato. Avendone verificato la sussistenza continueremo a vigilare sull’attività del Ministero su questa materia, affinché tutti possano giungere a soluzione nei tempi già prospettati in precedenza, aumentando così le garanzie per tutti, proprio come avevamo richiesto espressamente e con forza.
In particolare, tra l’altro ed oltre a quanto già detto, bisognerà garantire in tempi brevi il rientro dei perdenti sede trasferiti a seguito del 25° corso vice sovrintendenti e si dovranno correggere in regime di autotutela decisoria tutti gli errori che dovessero essere accertati nella valutazione dei titoli concorsuali, quindi senza obbligare i partecipanti ad onerosi e lunghi ricorsi alla Giustizia amministrativa.
È necessario, inoltre, come da noi richiesto con forza, che ogni neo vice sovrintendente abbia l’aggiornamento economico subito dopo aver terminato il suo corso di formazione e non al termine dell’intero ciclo di ben otto corsi previsto dal maxiconcorso.
Siamo appena usciti dal tunnel delle promozioni senza adeguamento stipendiale ed abbiamo fatto presente all’Amministrazione che alcuni dei vincitori potrebbero trovarsi già collocati in pensione senza mai aver percepito lo “stipendio da sovrintendente”!
Inoltre abbiamo chiesto, ed ottenuto, un formale impegno dell’Amministrazione ad attivarsi fin d’ora per procedere con la massima rapidità possibile nella predisposizione di un nuovo concorso ordinario per vice sovrintendente.
Da quanto emerso oggi siamo stati ascoltati ed il nostro lungo impegno, che viene da lontano, ha dato i frutti sperati.
L’appuntamento per la verifica dei risultati raggiunti e per la soluzione di tutte le specifiche questioni è quindi a settembre, nel corso della terza riunione del ciclo già concordato da tempo, tenendo sempre presente l’obiettivo che il maxiconcorso aveva fin dall’inizio e cioè sanare una intollerabile situazione di sperequazione nei confronti di tutte le altre componenti del Comparto sicurezza e difesa.
Il Sindacato responsabile si batte sempre per il miglior risultato possibile, senza proclami demagogici su quella che è invece una pagina molto triste della storia recente della Polizia di Stato: gravissimi sono stati i danni causati ai poliziotti che in dieci anni si sono visti privati della possibilità di partecipare a concorsi interni per ufficiali di polizia giudiziaria: noi non abbiamo la memoria corta e pensiamo al futuro di tanti colleghi giustamente delusi perché privati di ogni prospettiva di carriera interna.
Niente trionfalismi dunque, oggi è tempo di limitare i danni.