Signor Presidente,
cogliamo l’occasione di questa sua visita nella città della Magna Grecia per rappresentarle tutta la nostra preoccupazione per una situazione che sembra aver raggiunto livelli di criticità elevati sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Le esigenze del sistema di accoglienza profughi assorbono attualmente la quasi totalità delle risorse e dei servizi di Ordine pubblico con carichi ormai insostenibili, da quando, a marzo scorso, è operativo nellʼarea portuale di Taranto, lʼHotspot per lʼidentificazione dei migranti.
Mentre gli sbarchi si susseguono, e si moltiplicano i servizi di accompagnamento dei migranti in altre regioni, avanza e si fa strada, tra i lavoratori di Polizia, la consapevolezza che non può bastare lo sforzo generoso con doppi e, spesso, tripli turni che stanno travolgendo un sistema di regole faticosamente costruito negli anni.
La nostra attività è ormai divenuta quasi esclusivamente di ordine pubblico e riguarda specificatamente l’emergenza immigrazione.
In un contesto come questo, afflitto da vicende economiche e ambientali che hanno segnato negativamente lʼintero territorio jonico, si stanno, altresì, materializzando elementi che inducono a ritenere che vi sia in atto unʼinsidiosa escalation della malavita locale che sta pian piano riguadagnando terreno, con una ripresa delle attività illegali che subiscono tra lʼaltro, lʼinfiltrazione di contesti criminali sempre più organizzati come nʼdrangheta camorra. In questo senso depongono alcuni episodi come la recente sparatoria al quartiere Tamburi, già teatro, negli anni di mala, di una sanguinosa faida tra i clan locali.
La sensazione che se ne ritrae – attese le criticità – è che lo sforzo e la competenza professionale che ogni giorno gli operatori della Polizia di Stato mettono in campo con risultati fino ad ora brillanti, possa, di qui in avanti, cominciare a venir meno con riflessi negativi sulla tenuta della sicurezza di questo territorio e ricadute soprattutto sulla comunità locale che avverte forte, la esigenza di sentirsi sicura da ogni insidia.
Sarebbe questo, un prezzo troppo alto da pagare se consideriamo poi, che la minaccia terroristica, ormai non è contestualizzata ad alcun confine geografico ed anzi, può riguardare anche le aree che apparentemente sembrerebbero escluse da ogni avvisaglia.
Per queste ragioni, Le chiediamo di valutare un intervento straordinario concretamente finalizzato ad aumentare le risorse in termini di uomini e mezzi a disposizione delle autorità di Pubblica Sicurezza della provincia di Taranto, la quale egregiamente sta assolvendo al compito assegnatogli.
Sarebbe un importante segnale di concretezza, rispetto ad una domanda di sicurezza che promana da una città (splendida), ferita nel suo tessuto più profondo.
Sappiamo di contare sul sostegno incondizionato della nostra Segreteria Nazionale, degnamente e validamente rappresentata da Felice Romano, Segretario Generale, ma mai come ora, abbiamo bisogno della Sua autorevole determinazione.
Confidando nella Sua sensibilità istituzionale, invero più volte manifestata nei confronti delle donne e degli uomini in divisa, restiamo in attesa di un fattivo riscontro e, con lʼoccasione, Le inviamo sentimenti di rinnovata stima.
Taranto, 29 luglio 2016
Il Segretario Generale Provinciale
Antonio Digregorio