Dichiarazioni del Segretario Provinciale del Siulp di Taranto, Antonio Digregorio
Siamo abbastanza preoccupati sulle sorti della sicurezza cittadina da quando al Dipartimento della P.S. si è discusso il piano di riorganizzazione delle Specialità della Polizia di Stato e tra queste prende piede l’ipotesi di chiusura della Polizia di Frontiera di Taranto, costituita nel 1968 e come sindacato, manteniamo un atteggiamento fortemente critico.
E’ questa una scelta miope del nostro Dipartimento che squalifica i servizi di frontiera sino ad oggi assicurati in via esclusiva da personale altamente specializzato sebbene inferiore rispetto alla originaria pianta organica.
Di fatto, Il SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia) di Taranto, negli ultimi tempi, avverte un pauroso arretramento della sicurezza nel Capoluogo Jonico, in particolare dei settori specialistici, legato ad un enigmatico piano del Ministero degli Interni che vuole depotenziare e destrutturare alcuni presidi di Polizia.
Circolano voci secondo le quali, lo stesso Ministro avrebbe già ratificato il decreto di chiusura con il trasferimento, previsto per fine anno, di tutto il personale della Polizia di Frontiera alla Questura di Taranto, già sovraccaricata dalle altre attività predisposte in un contesto sociale particolare oltre che impegnativo. Ma noi stentiamo a crederci!!
Un sindacato esperto come il nostro che opera da oltre 40 anni – afferma Antonio Digregorio, Segretario Generale del Siulp Jonico – non può sottolineare come la rimodulazione o la soppressione di un presidio posto a baluardo della legalità, costituisca una retrocessione sul piano della prevenzione, del controllo del territorio e della lotta alla criminalità.
Siamo nettamente contrari al progetto ecco perché ci siamo rivolti a quella che secondo noi, in questo momento, rappresenterebbe la massima espressione più vicina al territorio che incardina il Governo ovvero al Senatore tarantino Mario TURCO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio a cui sono state fornite una serie di lunghe osservazioni. A lui abbiamo chiesto sia un intervento istituzionale che un atto ispettivo, poiché, facciamo fatica a comprendere secondo quale logica, si vorrebbe depotenziare la sicurezza di un territorio in cui lo scorso anno, con la medesima illogicità, ha patito la soppressione della Squadra Nautica.
Oltretutto, così facendo, potrebbe cessare il “Progetto Strade Sicure”, sussidiato dall’attuale esecutivo di Governo e che vede impiegato il personale della PolFrontiera e dell’Esercito Italiano.
Ci dicono “da Roma” che con tale operazione, si aumenterà l’efficienza del servizio (cosa assolutamente non vera, anzi è esattamente il contrario!!) e che bisogna dar corso ad una ottimizzazione del personale (è chiaro che il piano di chiusura nasconde il fatto che il Ministero, a fonte dei numerosi pensionamenti, non riesce a trasferire a Taranto adeguate risorse umane; sono oltre 300 gli Agenti in lista di attesa che arriveranno forse dopo quasi 20 anni di anzianità e con una età già consolidata – e il rischio è quello di una debacle sul piano del mantenimento della sicurezza urbana poichè non c’è un’adeguata programmazione).
Il capoluogo jonico conta 200 mila abitanti, secondo per importanza. Vi è la delinquenza; la parte orientale della provincia a confine con quella salentina e brindisina, subisce l’influenza della Sacra Corona Unita e il Comune di Manduria è ancora commissariato per infiltrazioni mafiose; le problematiche sociali sono all’ordine del giorno, le questioni ambientali anche; la questione ex Ilva rappresenta tutt’ora una bomba ad orologeria e le esigenze di ordine pubblico per l’Hotspot per l’accoglienza profughi, stanno mettendo a dura prova il personale chiamato agli straordinari e come tale sottoposto a forte stress!
Questo è lo stato della sicurezza della provincia jonica e i nostri vertici anziché rafforzare i presidi, li destrutturano, li accorpano, li chiudono. Una grande stortura che passa quasi inosservata agli occhi della politica!! Infatti percepiamo il loro silenzio assordante!!
Appunto, dove sono le forze politiche locali e le istituzioni!! Solo il SIULP avverte questo pauroso e rischioso stato di arretramento? Dove sono il Sindaco e il Presidente della Provincia? Dove sono i parlamentari jonici? Evidentemente, sono affetti da “ipometropia”, nonostante i propositi pre-elettorali fondati proprio sul rilancio della sicurezza di questo territorio. Il Presidente del Consiglio, il Ministro degli Interni e in più in particolare il Governatore delle Regione Puglia che rappresenta anche Taranto, su una tematica così importante, sino ad oggi non hanno mai risposto ad una nostra missiva. Vi sono state solo alcune interrogazioni parlamentari ma promosse da esponenti di altri territori…
Siamo profondamente delusi da questo atteggiamento che dimostra come vi sia una certa insensibilità, non tanto nei confronti del sindacato che esamina e denuncia i fatti, quanto e tanto nei polizotti e nelle poliziotte di questa provincia che con spirito di servizio e professionalità, garantiscono la sicurezza di un territorio.
E’ impensabile destrutturare un baluardo di legalità come quello della Polizia di Frontiera, anzi, alla luce di una new economy sviluppatasi nell’area jonica in cui sono confluiti importanti investimenti in particolare per il rilancio e sostenibilità del Porto, avremmo invece auspicato un piano di potenziamento.
Bisogna “scuotere le coscienze di chi pensa che ci possa essere sviluppo anche indebolendo la sicurezza di un territorio”.
Il SIULP, la pensa esattamente al contrario, ecco che ogni piano di destrutturazione dei presidi di polizia, costituisce un fallimento e l’arretramento della stessa SICUERZZA.
Per questa ragione, nei prossimi giorni preannunceremo diverse iniziative sul territorio a sostegno della vertenza e per attirare l’attenzione soprattutto dell’opinione pubblica a cui i nostri servizi e le nostre attività di Polizia sono dirette.
Taranto, 24 agosto 2020