Si è tenuto ieri su nostra richiesta l’esame congiunto relativamente alla bozza di decreto per l’istituzione delle Sezioni Anti Corruzioni presso tutte le Squadre Mobili.
Condividendo la scelta dell’Amministrazione, soprattutto in un momento in cui la corruzione ha un costo enorme per gli italiani, tant’è che alcuni operatori economici la quantificano intorno ad un valore di circa 130/150 miliardi di euro l’anno, mentre la Corte dei Conti nel suo rapporto annuale ha stimato che il suddetto valore si aggira intorno ai 60/80 miliardi di euro, di istituire sezioni ad hoc per combattere questa piaga, la quale ha riflessi negativi anche sul nostro Comparto in termini di stanziamento delle risorse necessarie a garantire mezzi, strumenti, turnover e trattamenti retributivi adeguati, l’esigenza di avere un esame congiunto sulla materia è scaturita dalla necessità di avere chiarezza su alcuni punti fondamentali per la buona riuscita del progetto.
Il confronto, tenutosi con una delegazione dell’Amministrazione guidata dal Direttore dell’Ufficio Rapporti Sindacali Vice Prefetto Tommaso Ricciardi e dal Direttore dello SCO Dirigente Superiore Renato Cortese, si è sviluppato sui seguenti punti:
1. la richiesta di un’adeguata e costante formazione del personale che sarà adibito alle suddette sezioni in modo da avere le necessarie professionalità finalizzate all’individuazione dei comportamenti che costituiscono gli elementi che fanno concretizzare il reato di corruzione, nonché un recupero di una nuova e necessaria cultura investigativa che faccia recuperare ai colleghi che opereranno in queste sezioni la stessa dignità, e quindi i conseguenti riconoscimenti premiali e professionali, già riconosciuti ad altri settori delle Squadre Mobili quali ad esempio quelli addetti alla lotta alla criminalità organizzata, alla cattura dei latitanti e al contrasto del traffico degli stupefacenti;
2. in considerazione dei nuovi e accresciuti carichi di lavoro che si concentreranno sulle Squadre Mobili per effetto dell’istituzione di questa nuova Sezione, abbiamo richiesto il potenziamento di personale dei suddetti uffici pur tenendo conto delle difficoltà che ci sono a seguito del blocco parziale del turnover ma anche in considerazione del preannunciato arruolamento straordinario che si effettuerà entro l’anno;
3. è stato altresì richiesto, in funzione delle direttive attualmente vigenti circa le competenze sui reati che concernono la Pubblica Amministrazione (Digos) la necessità di emanare una circolare che facesse chiarezza circa la potestà ad intervenire in merito ai reati concernenti la Pubblica Amministrazione, tenendo conto che, la corruzione, rappresenta un comportamento quasi sempre presente in tutte le altre fattispecie di reato che si verificano nella Pubblica Amministrazione. Il tutto, ovviamente, per evitare che in sede operativa a livello territoriale si possano creare conflitti di competenza che, al di là delle intenzioni, possano vanificare l’efficacia di questa scelta operativa. Parimenti, è stato richiesto, che la suddetta circolare faccia chiarezza anche in merito alla titolarità della competenza e fatta salva l’autonomia dell’A.G. nell’attribuire deleghe anche ad uffici distaccati, tra tutti gli uffici che insistono in ogni singola provincia e l’istituenda Sezione Anti Corruzione della Squadra Mobile;
4. in ultimo, è stato chiesto di istituire, qualora non fosse stato già preventivato, un ufficio di raccordo in ambito dello SCO al fine di coordinare, monitorare e calibrare tutte le attività sull’intero territorio al fine di dare anche l’eventuale sostegno dello SCO su particolari attività che, per complessità e proporzioni, possano richiedere ausilio di personale a competenze specifiche.
Il Dottor Cortese, preso atto delle richieste del SIULP, confermava che è stata già predisposta, compatibilmente con quelli che sono i piani generali di assegnazione del personale, una pianificazione di aumento di personale alle squadre mobili.
Le prime a ricevere 15 unità e un funzionario dedicato a questo tipo di attività, sono le quattro realtà Roma, Milano, Napoli e Palermo presso le quali la sperimentazione era già stata avviata.
Successivamente, in base alle maggiori criticità verranno potenziati tutti gli altri uffici.
Il direttore dello SCO confermava la previsione di appropriati corsi di formazione e aggiornamento professionale specifico per gli appartenenti di questa sezione proprio in funzione della complessità del reato ma anche del recupero e consolidamento di quella cultura investigativa richiamata dal SIULP.
Infine, nel ringraziare per gli apprezzamenti espressi, confermava altresì l’istituzione di un ufficio centrale all’interno dello SCO finalizzato al raccordo, coordinamento, pianificazione e sostegno di tutte le istituende sezioni attesa la grande valenza che l’Amministrazione attribuisce a questa scelta operativa e organizzativa in funzione dell’esigenza di contrastare questa odiosa tipologia di reato, attraverso l’impegno di professionalità formate ad hoc per dare una risposta immediata e concreta ai cittadini e alla salvaguardia delle istituzioni.